mercoledì 25 giugno 2014

Piante VS Zombies arriva su PC | Recensione di Marco Acquistapace

Sono felicissimo di questo sbarco su personal computer: Plants VS Zombies, una delle più grandi genialate degli ultimi tempi, lascia i suoi supporti tradizionali (mobile e tablet, soprattutto), ed eccolo su PC. Detto che io ho un Mac, perché la Apple funziona meglio e non mi va di complicarmi la vita più del dovuto, informaticamente parlando, sono comunque felice per tutti gli amici PCers, che potranno gustarsi comodamente a casa questa chicca.



Non conoscete il gioco? Ok, se avete vissuto in una dimensione parallela - l'unica spiegazione plausibile, altrimenti dovreste conoscerlo! - ve lo racconto io. Super semplice come pretesto, ma ci resti attaccato delle ore: gli zombies malefici hanno invaso la terra. Chi ci salverà? Le piante! Difendetevi dal morso letale dei morti viventi grazie a muraglie di piante carnivore e lancio di vegetali esplosivi.

Il nome dell'edizione per PC sarà Garden Warfare, già disponibile per Xbox, ma presto in arrivo anche su PlayStation3 e sulla nuoverrima PlayStation4.

La cosa simpatica è che i buontemponi della PopCap games, la software house che ha ideato e prodotto questo concentrato di usabilità e intrattenimento fine a se stesso, hanno realizzato per il lancio anche un divertente trailer.

In pratica, mentre un soldato-zombie dorme e sogna di volare su un succulento cervellone gigante, il suo caporale-zombie lo sveglia e inizia un push motivazionale per spingere l'armata scalcinata di non-morti ad allenarsi e addestrarsi per far fronte all'avanzata delle piante.

Peccato che dopo un istante venga mangiato da una pianta carnivora sbucata non vista dal terreno!

Perché questo genere di videogioco low-cost e abbastanza becero come dinamica ha così tanto successo? Non lo so, forse perché ormai giochiamo quasi solo per noia, su mobile, mentre siamo in treno o in sala d'attesa dal medico, e quindi ci serve qualcosa di semplice che ci tenga occupati. Lo stesso per il successo di Angry Games, se ci pensi, perché? Perché piace tanto un giochino statico dalla grafica basica che prevede di uccidere maialini verdi con piccioni-bomba? Però funziona, anche io lo adoro. I bei vecchi tempi in cui una grafica incredibile e una storia contorta che neanche Guerra&Pace andavano per la maggiore sono finiti: non vogliamo più i colossal digitali, ci bastano delle sit-com interattive.

L'Italia sconfitta ai Mondiali: truffa o meritato ritorno a casa?

L'avventura italiana ai Mondiali 2014 è già finita, tra morsi, arbitri bistrattati e via dicendo.

Cosa ne penso? Penso che se la sono meritata. Soprattutto, l'allenatore se l'è meritata. Voglio dire: convochi delle persone che non se lo meritano, contro il parere di tutti. Non si sa perchè, ma tu sei convinto fino al midollo che quel piantagrane di Balotelli e quell'anziano sovrappeso di Cassano possano fare la differenza. Ok, se tu avessi stravinto, avremmo tutti urlato all'illuminato. Invece, di illuminato in quella decisione c'era proprio poco, fattelo dire caro Prandelli.

In tutto questo, perso nel tuo delirio di onnipotenza, lasci a casa chi invece se lo merita: Rossi, povero ragazzo, uno in gamba davvero, uno che testa bassa e lavorare, allenarsi con costanza e diligenza, altroché il Mario nazionale. Un altro meritevole e talentuoso, invece, te lo porti: Immobile, uno che nell'ultimo campionato ha fatto cose che noi umani non possiamo nemmeno pensare di fare. Uno che se tira in porta bendato dopo aver fatto una giravolta, segna, perché è in stato di grazia. E tu cosa fai? Lo lasci in panchina! Sempre per far giocare il suddetto
Mario nazionale.

Ora, io non ho nulla contro Balotelli in quanto nero. Non datemi del razzista, Balotelli è italiano che più italiano non si può, nero, bianco, viola o a pois che sia. Lui è l'emblema dell'Italia di oggi: un'Italia in cui non conta la sostanza, ma solo la forma. Un ragazzone palestrato e avvenente, uno di quelli che "hanno le potenzialità ma non si impegnano". Uno poco umile che pensa gli sia tutto dovuto, tanto che invece di baciare per terra una volta arrivato in Brasile, ringraziando la sua buona stella per la convocazione, pensa bene di chiedere la mano della fidanzata in mondovisione. Balotelli è marketing puro, il povero ragazzo bistrattato perché di colore, perché adottato, perché vittima di razzismo... sciocchezza, Mario è un furbone italianissimo, che ha saputo sfruttare tutto il can can mediatico intorno a lui.

Con buona pace di chi non è così appetitoso per la TV, come i bravi ragazzi Rossi e Immobile.

Detto ciò, torniamo all'Italia che perde rovinosamente contro l'Uruguay. Innanzitutto, bravo Caceres, quando verrai al Milan e lascerai i Gobbi sarà sempre troppo tardi! E poi, dai, ok, han giocato un po' falloso e pensate, però noi eravamo bolliti che nemmeno il purè di patate! E avevamo già perso contro il Costa Rica, ergo... non gridiamo sempre alla truffa. Chi è causa del suo mal, diceva il Sommo Poeta.